Dal 19 agosto 2025, entra in vigore il filtro anti-spoofing predisposto dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), finalizzato al contrasto sistematico delle comunicazioni telefoniche non autorizzate e delle pratiche di telemarketing aggressivo che impiegano numerazioni italiane contraffatte.
Il sistema consente il blocco automatico delle chiamate in ingresso provenienti dall’estero che riportino falsamente un prefisso nazionale (+39), tutelando così l’utente da tentativi di inganno e phishing telefonico. Le chiamate estere dovranno indicare il prefisso internazionale reale del Paese di provenienza (es. +33 per la Francia, +44 per il Regno Unito). Qualora il numero risultasse falsificato, la comunicazione verrà intercettata e neutralizzata prima di raggiungere l’utente.
A decorrere dal 19 novembre 2025, il filtro sarà esteso anche alle numerazioni mobili, prevedendo controlli avanzati sul roaming internazionale per distinguere tra numerazioni realmente attive all’estero e tentativi di spoofing, garantendo al contempo la continuità del servizio per gli utenti legittimi.
Il filtro anti-spoofing si colloca come strumento tecnico-normativo per il contrasto dello spoofing, cioè la falsificazione intenzionale del numero del chiamante per conferirgli un’apparenza legittima. Tale fenomeno viene impiegato non solo dai call center che adottano pratiche commerciali aggressive, ma anche da soggetti terzi con finalità fraudolente, quali acquisizione illecita di dati sensibili, numeri di carte di credito o credenziali di accesso ai conti correnti.
La misura, quindi, costituisce una tutela rafforzata per gli utenti vulnerabili, con particolare riferimento a persone anziane o meno esperte nell’uso dei servizi digitali, riducendo il rischio di frodi telefoniche e violazioni della privacy.
Il progetto è stato avviato a marzo 2024 a seguito di una consultazione pubblica che ha coinvolto operatori di telecomunicazioni, associazioni dei consumatori e società operanti nel settore dei call center. L’implementazione del filtro ha richiesto una revisione del Codice delle comunicazioni elettroniche, con l’obiettivo di dotare gli operatori degli strumenti tecnologici necessari per il rilevamento e il blocco delle comunicazioni contraffatte.
Nonostante l’evoluzione normativa e tecnologica, alcune associazioni dei consumatori hanno espresso dubbi circa l’efficacia definitiva della misura. L’Unione Nazionale Consumatori la definisce un “palliativo”, evidenziando possibili elusioni da parte di operatori esteri irregolari. Il Codacons riconosce tuttavia il valore della misura come passo significativo nella protezione dell’utenza, pur sottolineando che le chiamate indesiderate non saranno completamente eliminate.
Dal 19 novembre 2025, il filtro anti-spoofing sarà esteso anche alla telefonia mobile. Gli operatori saranno obbligati a verificare la validità delle numerazioni mobili italiane e, se necessario, a confermare la posizione del chiamante tramite dati di roaming internazionale. Le chiamate identificate come contraffatte saranno bloccate prima di raggiungere l’utente finale, riducendo in modo sostanziale le pratiche di telemarketing illecito e le truffe telefoniche.
Questa misura rappresenta un passo strutturale nella sicurezza delle comunicazioni elettroniche nazionali, rafforzando la protezione degli utenti e tutelando l’integrità del sistema di telefonia italiana.